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Set 19, 2016 Romanistadentro Approfondimenti, As Roma News, asroma 0
L’ultima provocazione di Luciano Spalletti riguarda ancora Francesco Totti e arriva alla fine della conferenza stampa di vigilia della partita contro la Fiorentina. Il tecnico, dopo aver parlato del momento della Roma, degli errori e degli aspetti positivi da cui ripartire, è stato sollecitato ancora sul capitano e ha usato parole forti: «Francesco viene usato per spaccare la Roma. E’ un genio del calcio ma ha un’età e va gestito: mi deve dare una mano a far crescere giocatori come lui».
LO SFOGO. E’ un tema sensibile, sul quale Spalletti ha argomentato spesso. E anche questa volta va a fondo: «Francesco viene usato in maniera sbagliata e anche lui questo lo avverte. La mia ricerca è quella di riuscire a trovare altri riferimenti». La critica di Spalletti è rivolta ai giornalisti, che non vanno in campo e non scelgono la
formazione, ma hanno solo il compito di informare ed esprimere opinioni: «Per voi no, interessa solo un discorso che usate per creare distacco dentro la Roma. Si sa
che quando si dà potere totale ad una persona, di tutto il resto non va bene niente. Lui è un genio ma ha un’età e va gestito in una certa maniera. Lo scorso anno ci ha dato un contributo fondamentale ma il merito di arrivare al preliminare di Champions è anche del resto della squadra. Quando uno scrive che l’ha creata solo lui quella opportunità fa già vedere da che parte sta. Francesco è un calciatore straordinario. L’ho detto, è un genio, cosa altro devo aggiungere? Ma la Roma non vincerà niente se
pensiamo solo a lui, perché da solo non basta».
VADO VIA CON LUI. Già a Pinzolo aveva accusato i giornalisti (!) di voler far smettere Totti. Ieri è andato oltre: «Ho cominciato dalla prima intervista a dire che per me non sarà come tutti hanno scritto: lo dirà il campo se sarà l’ultima stagione di Francesco. Voi volete attribuirmi in questo una responsabilità che non ho. La mia idea è la stessa su Francesco, anzi la miglioro: se Totti giocherà il prossimo anno, io continuerò ad allenare la Roma. Se lui smette, vado via anch’io». Il capitano avrà spazio, secondo le valutazioni che farà Spalletti: «Si potrà vedere anche dal primo minuto. Quando è entrato ha fatto bene il suo lavoro. Non vuol dire che partirà titolare a Firenze, ma è un discorso in generale». Spalletti non rivede i giudizi lusinghieri espressi sulla squadra a inizio stagione: «La rosa è più competitiva e mi piace più di quella dello scorso anno. Fino a fine stagione non deformo le mie valutazioni. Credo nei giocatori e ci continuerò a credere e a seminare. Secondo me quando si semina bene qualcosa nasce e dobbiamo essere pronti a vedere cosa. Vanno bene questi giocatori fino a fine anno. E’ una rosa che ho voluto e mi soddisfa. Non mi deformo: Roma è l’ambiente ideale per lavorare». Ancora su Totti, ormai l’allenatore toscano è un fiume in piena: «Io non voglio togliere niente al giocatore, ripartiamo da lì. Da quello che è stato il discorso lo scorso anno. Io sono arrivato, gli ho parlato apertamente dentro il mio ufficio e poi si è partiti per un tragitto. La squadra ha avuto difficoltà nei primi dieci giorni e poi ha iniziato a fare bene nella ricerca che ho, che è quella di riuscire a trovare altri riferimenti. Francesco è un calciator straordinario,
ma la Roma non vincerà mai niente se si ha solo Totti. Non vincerà mai niente. Lo ripeto, me ne vado se Totti smette. Ho il contratto solo per quest’anno e io come
ognuno di noi nel lavoro che fa, che sia un allenatore o un direttore di giornale, bisogna che smetta se non arrivano risultati. Se il direttore di un giornale fa 15.000 tirature in meno deve smettere perché non fa bene il suo lavoro. Se io non faccio vittorie devo smettere perché devo fare un altro lavoro. Siamo tutti legati ai risultati».
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